macello d'amore spazi di verità_luoghi di ferocia
Lo spettacolo nasce da un’idea di Enzo Mirone è una rilettura del mito del Minotauro esplorando il rapporto possibile tra cattività e identità, ingenuità e ferocia, vittima/mostro e carnefice/eroe, e lo fa dal punto di vista della bestia alla luce degli scritti autobiografici della poetessa Alda Merini e degli studi prodotti sull’argomento dal filosofo francese Michel Foucault.
Il corpo diventa un labirinto, un’architettura materiale ma anche una condizione della mente all’interno della quale riparare o restare imprigionati, un luogo in cui gesti, azioni e parole si ripetono sempre uguali sotto lo sguardo impietoso di secondino/carnefice, un luogo di ineluttabile verità e ferocia in cui a volte, proprio in virtù di tali verità e ferocia, ci è possibile risplendere.
Una catarsi emotiva, un viaggio di parole, gesti e risvegli.
note di regia
Il Labirinto è un’architettura materiale ma anche una condizione della mente all’interno della quale riparare o restare imprigionati, un luogo in cui gesti, azioni e parole si ripetono sempre uguali sotto lo sguardo impietoso di secondino/carnefice, un luogo di ineluttabile verità e ferocia in cui a volte, proprio in virtù di tali verità e ferocia, ci è possibile risplendere.
“Ma la più spaventata ero io: mi sono trovata al cospetto di una parte di me che non conoscevo” Alda Merini
“Macello d’Amore” è una riflessione in forma scenica concepita da uomini su quello di cui l’uomo è capace di infliggere ai suoi stessi simili.
Interrogare il Mito per sapere “chi” e “a che punto del cammino” siamo.
cast
Attori
Consuelo Giangregorio
Marco Iannuzzi
Ilaria Masiello
Alda Parrella
Sergio Pomponio
Maurizio Tomaciello
Ideazione | Regia
Enzo Mirone