La cooperativa Immaginaria si occupa di progettazione Europea, incontrando realtà, professionisti e giovani intraprendenti. In questi incontri abbiamo conosciuto Mayumi Taniguchi, responsabile del coordinamento dei volontari che prendono parte al Festival Internazionale di Teatro di Sibiu. Con Mayumi è nato subito un confronto sul teatro, sull’arte performativa, sulla relazione tra l’arte, chi la pratica e chi ne usufruisce; su come attraverso strumenti artistici si possono promuovere sviluppo culturale ed economico non solo di grandi città, ma anche di piccole aree periferiche. Paradossalmente é grazie alla pandemia mondiale che abbiamo avuto modo di raccontare la nostra esperienza lavorativa e la nostra visione di sviluppo delle aree interne del sud Italia. Infatti, in questa edizione del 2021, per la prima volta il Festival di Sibiu, ha iniziato a coinvolgere anche i territori limitrofi della città, favorendo l’incontro tra artisti e le piccole comunità rurali.
In questo quadro la Cooperativa Immaginaria é stata invita a raccontare la propria esperienza.
All’interno del Festival Internazionale di Teatro di Sibiu si sviluppa la Bursa de Spectacole de la Sibiu, una serie di incontri che permette agli ospiti internazionali di creare nuovi legami e di approfondire diverse tematiche riguardanti visioni, azioni e performance.
Tra i vari incontri proposti si è sviluppato il tema: La cultura, un elemento trainante per lo sviluppo delle Comunità. Presenti all’incontro Till Rudel dell’Istituto Francese di promozione culturale di Timisoara, Corina Panaitopol del centro Head fo Unit, che si occupano di educazione giovanile, culturale e sportiva in Romania e Simona Neumann Direttrice dell’Istituto di Timisoara Capitale della Cultura 2023.
L’intervento di Immaginaria si è concentrato sulla necessità di offrire spazi culturali, luoghi dove favorire l’incontro, la sperimentazione, il mettersi in gioco, il farsi trasportare dall’altro artistico in dimensioni nuovi ed inesplorate.
Sempre di più ci siamo resi conto di come l’esperienza di Alma d’Arte, può essere un esempio di lavoro su di un determinato territorio in cui l’arte non è al centro della quotidianità.
Ma anche di come il lavoro, le pratiche e le attività che regolarmente mettiamo in atto, possono avere un valore che va oltre i confini geografici locali, incontrando connessione e necessità anche in altre parti del mondo.
Investire sulla conoscenza, sulla sperimentazione artistica, sulla partecipazione comunitaria deve essere un impegno che ogni stato dovrebbe prendersi. In questo l’arte può essere d’aiuto, creando dei ponti “immaginari”, tra i cittadini, le geografie territoriali e i molti amministratori locali.
Se è vero, come diceva Albert Einstein, che “la creatività è l’intelligenza che si diverte” allora è vero che attraverso l’arte possiamo contribuire a creare questi momenti, favorendo sviluppi personali e di comunità.
A cura di Claudio D'Agostino