Si è svolto dal 20 al 28 agosto 2023, in Repubblica Ceca, lo scambio giovanile CREATIVE RURAL HUB. Otto giorni di inclusione e connessione tra giovani provenienti da zone rurali. Jlenia Barricella, progettista sociale e new entry immaginaria, ha partecipato come team leader, accompagnando il gruppo italiano in questa esperienza nel villaggio Rudka, parte della città Kunstat. Abbiamo chiesto a Jlenia di raccontarci la sua esperienza rivolgendole qualche domanda. Ecco la sua restituzione.. Buona lettura
D. È la tua prima esperienza da team leader? Come è andata?
R. È stata la mia prima esperienza da team leader e devo dire che è stata soddisfacente. Avevo diverse paure all’inizio, relativamente all’inglese e al rapporto con i partner ma alla fine si è rivelata un’esperienza molto positiva anche dal punto di vista personale. É stato un continuo a mettersi alla prova ma alla fine si è rilevata una situazione molto bella. Non nego che ci sono state molte difficoltà da dover affrontare nel corso dei giorni. Era una scambio giovanile tra adolescenti, quindi l’attenzione e le responsabilità nei confronti non solo del gruppo erano triplicate. Necessaria competenza e affidabilità.
D. Lo scambio puntava soprattutto sulla connessione, sulla creatività, con partecipanti provenienti da zone rurali dell’Italia, del Portogallo e della Repubblica Ceca. Avete realizzato laboratori di giocoleria, danza, poesia di comunità…i gruppi si sentivano veramente connessi e coinvolti?
R. I partecipanti si sono sentiti molto coinvolti dalle attività. I formatori erano persone molto esperte. Abbiamo fatto laboratori di circo, drum session, ceramica, teatro, poesia di comunità… Tutte queste attività permettevano di sviluppare la creatività e di riflettere sull’idea di connessione con sé stessi e tra i vari gruppi.
Con il laboratorio di danza ho visto la partecipazione di tutti e questa cosa mi ha sorpreso perché significa che effettivamente qualcosa ai ragazzi è arrivato.
Anche con le attività quotidiane si è creata un’interconnessione con la natura. Dormire in tenda, doversi lavare con le docce solari ha favorito la connessione e il rispetto tra tutti.
Il pranzo in tavoli “mixati”, a livello interculturale, ha permesso non soltanto di creare inclusione ma di favorire anche il superamento della barriera linguistica e comunicativa. Tutti hanno migliorato il proprio inglese. C’è stata una buona partecipazioni nel gruppo e tra i gruppi partecipanti.
D. Dalle foto ho visto che eravate praticamente in un parco…avete dormito in tenda e svolto tutte le attività all’aria aperta.. una vera connessione anche “offline”, anche con la natura insomma…quanto è importante secondo te creare momenti del genere per i giovani partecipanti e perché?
Secondo me è importantissimo. È importante lavorare sulla gestione della vita nella natura e nel rispetto della natura. Stare in un parco effettivamente ha permesso ai ragazzi anche nei momenti di riflessione di isolarsi e rientrare in contatto con i suoni del mondo, con i suoni del proprio corpo e dei propri pensieri.
Lo stare all’interno di un’area naturale, in cui loro vivevano tutte le loro azioni quotidiane quindi mangiare, dormire, partecipare ai laboratori…ha favorito a immaginare soluzioni alternative, replicabile e soprattutto sostenibili.
Ogni adolescente vive un periodo emotivo particolare, sono piccoli con emozioni intense e grandissime e quindi anche i loro genitori richiedono maggiori attenzioni. La collaborazione tra tutti i team leaders degli altri paesi è stata considerevole e vitale per la buona riuscita dell’esperienza.
Rifarei questa esperienza altre mille volte!