Francesca Di Giacco, ha partecipato con noi all’ultima edizione di Quartieri di vita 2022 Life infected with Social Theatre, festival di formazione e teatro sociale organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival. Ha partecipato al workshop curato da Enzo Mirone e Roman Wegmann. Quando abbiamo conosciuto Francesca, abbiamo visto la forza, la gentilezza e il desiderio di esprimersi, le abbiamo chiesto di raccontarci di sé e di questa esperienza. Ecco le sue risposte:
“A quasi 18 anni ho scoperto di avere una malattia rara chiamata Distonina, a 19 anni ho iniziato ad avere problemi nel camminare ed in seguito con l’equilibrio, ho sempre avuto la passione per la danza solo che nessuna scuola mia accettava per questo problema, ad ottobre del 2021 ho conosciuto ad un compleanno Erica Marino (danzamovimentoterapeuta) che mi ha detto che niente è impossibile e mi ha invitata a fare una prova di danza terapia alla Fondazione Caporaso. Da lì è iniziato tutto”
D – All’interno della rassegna Quartieri di Vita, hai avuto l’opportunità di seguire un workshop sotto la guida di Enzo Mirone e Roman Wegmann. La performance finale dal titolo Escludere Esclusioni : “nIente Ma SPECIALmente” è stata davvero emozionante. Un momento collettivo dove poter fare domande e parlare di sogni e desideri. È la prima volta che ti ritrovi in un contesto di arti performative? Raccontaci di questa esperienza.
È stata la prima volta che ho partecipato ad un contesto di arti performative e all’inizio pensavo di non riuscirci perché sono molto timida però poi con il passare dei giorni mi sono appassionata sempre di più. È stata un’esperienza indimenticabile. Spero di ripeterla.
D- In conclusione credi che l’arte, la danza, la musica possono essere strumento di inclusione sociale che superi ogni limite?
Io credo che il limite sia nella testa delle persone e che tutto sia possibile se si vuole fare.