Giampaolo Vicerè, vice presidente, progettista, anima visionaria della cooperativa Immaginaria. L’obiettivo che ha determinato le azioni e il lavoro svolto dell’organizzazione è lo sviluppo partecipato attraverso l’arte e la creatività. Tra le sue principali attività rientra la progettazione europea. Approfondiamo l’argomento insieme a Giampaolo.
Quale è stato e quale sarà il ruolo della progettazione europea all’interno della nostra organizzazione?
“La progettazione europea, nel corso degli anni, è diventata uno degli strumenti principali attraverso cui riusciamo sia a garantire la nostra sostenibilità economico-finanziaria e sia a raggiungere alti obiettivi, quale sviluppo locale, sociale, culturale ed economico. Nel nostro caso parlare di progettazione europea però è dire tutto e niente. Noi ci siamo perlopiù concentrati sugli strumenti di finanziamento per attività di mobilità e formazione sia all’estero che in entrata. La nostra storia in questo settore è iniziata nel 2012 attraverso il programma “Youth in Action”, gestito a livello nazionale dall’Agenzia Nazionale dei Giovani. Il programma “Youth in Action” che poi ai giorni nostri è confluito nel grande contenitore Erasmus +, prevedeva tra le tante cose attività di formazione, scambio e mobilità destinati ai giovani compresi tra i 16 ed i 29 anni. Ebbene possiamo tranquillamente affermare che attraverso i nostri progetti, che consistono il più delle volte in programmi intensivi di una settimana, dieci giorni massimo, abbiamo conosciuto e fatto incontrare nel corso degli anni più di 500 giovani provenienti da qualsiasi nazione europea. Tra le varie cose, queste dinamiche hanno permesso di creare una vera e propria comunità di persone che si riconoscono nei valori fondanti il sogno europeo e che più da vicino condividono e disseminano le attività ed i valori della Cooperativa Immaginaria. Da un punto di vista di contenuti dei nostri progetti abbiamo sempre dato molta attenzione ai temi dell’inclusione sociale, delle arti performative come strumento di formazione e crescita collettiva, la cittadinanza europea sotto forma di esperimenti innovativi attuati con tecniche di storytelling e media, attività di educazione ambientale
Quali sono stati i punti di forza di Immaginaria fino ad adesso e su quali contenuti vuole puntare la prossima progettazione?
“Il punto di forza di Immaginaria nell’ambito della progettazione Europea e più da vicino in ambito Erasmus plus, a mio parere, è stata la capacità di creare una rete informale di operatori culturali, giovani che vogliono fare nuove esperienze, progettisti. Questa rete da un lato permette di dare sempre nuova linfa e nuovi input alle attività di ideazione e scrittura vera e propria, dall’altro permette di organizzare al meglio gli eventi di ospitalità locale di partecipanti europei, perno centrale della nostra progettazione.
A livello di prospettive future per prima cosa penso che questo nostro agire continuato in questo ambito, centrati su momenti di residenzialità temporanea di giovani e professionisti europei nei nostri territori periferoci, se adeguatamente supportato da una rete istituzionale ( immagino il mio comune di residenza ma non solo) e una rete ancora più estesa di enti del terzo settore, possa diventare un piccolo asset di sviluppo locale capace di iniettare energie giovani, nuova economia, nuovi input e nuove idee. Bene o male questo rappresenta l’obiettivo o la visione entro cui ci stiamo già muovendo.
Da un punto di vista pratico, nel prossimo futuro intenderemo presentare candidatura per accreditamento programma Erasmus plus settore giovani a dicembre, a febbraio intendiamo ripresentare un programma di formazione e partenariato di lungo periodo intitolato “City of Dreamers”, nello stesso momento presenteremo anche un training course intitolato “The city as stage” ed un corso di formazione intensivo per animatori musicali, infine è nostra intenzione nel 2022 approcciarci al nuovo programma di cooperazione in ambito creativo e culturale che è il programma Europa Creativa“.